Diffamazione online: cos’è e come tutelarsi nel web

Con l’avvento di internet e dei social media, sono aumentate anche le occasioni per esprimere il proprio parere e le proprie opinioni con facilità e immediatezza. Fin qui nulla di anormale se non fosse che tra le migliaia di commenti che vengono ogni giorno pubblicati, sotto ai post o alle foto, ci siano spesso anche insulti verso terzi e frasi diffamatorie, spesso rivolte allo stesso artefice del post.

Ad oggi, queste azioni costituiscono dei veri e propri reati penali, che possono portare un risarcimento alla persona lesa in sede civile. La legge italiana prevede infatti che questi strumenti debbano essere usati con la consapevolezza di poter incorrere in possibili conseguenze anche gravi, come ad esempio una querela.

Ma vediamo di capire meglio cos’è la diffamazione online e come ci si può difendere adeguatamente.

Cos’è la diffamazione online

A livello penale la diffamazione online è l’atto di offendere l’onore e la reputazione di una persona pubblicando commenti offensivi o notizie false che la riguardano.
Molte persone si sentono in diritto di ribattere, di commentare, pubblicare immagini sui social media senza rendersi conto che spesso si va oltre il limite di ciò che può essere ritenuta “libertà di espressione” e quindi accettabile.

Con la diffusione dei social si è resa quindi necessaria la creazione di strumenti di tutela per gli utenti che navigano e interagiscono nel web, anche se la strada per bloccare definitivamente i “leoni da tastiera” risulta ancora lunga.

Come si distingue il reato di diffamazione

Per comprendere meglio che cosa si intenda con “reato di diffamazione” può essere utile distinguerlo dall’ingiuria. Nel primo caso il reato avviene quando si offende una persona che in quel momento non è presente; l’ingiuria, al contrario, prevede che il soggetto dell’offesa sia presente.

Esistono poi due tipologie di diffamazione:

• La diffamazione a mezzo stampa (cioè attraverso giornali, riviste, ecc.)

• La diffamazione online (attraverso internet e i vari canali social come Facebook, Instagram, Tripadvisor o le chat di messaggistica come WhatsApp, Telegram o altre)

Secondo il codice penale italiano, la diffamazione è un reato che può essere querelato e che prevede un risarcimento per la persona offesa.

La pena per chi compie l’atto diffamatorio può variare da uno a due anni di reclusione, oppure il pagamento di una multa di 1032,00€ o 2065,00€ se l’offesa è avvenuta tramite la pubblicazione di un articolo o altro mezzo diffamatorio.

È bene precisare che in alcuni casi, come quando l’offesa è rivolta a un corpo politico, amministrativo o giudiziario, l’atto di diffamazione può portare anche a pene più severe.

Quali sono le azioni che costituiscono diffamazione online

Bisogna adesso capire quali sono effettivamente le azioni che costituiscono secondo il codice penale un atto di diffamazione online:

Offesa alla dignità e all’onore di una persona attraverso parole dirette o che la identificano facilmente

Diffusione di parole offensive in un gruppo di due o più persone

Volontà da parte del soggetto incriminato di calunniare o diffamare qualcuno

Il motivo per cui la Corte Costituzionale preveda conseguenze anche gravi in seguito al reato di diffamazione è da ricercarsi nella vastità del web e nell’enorme velocità col quale le informazioni e i commenti riescano a girare in rete. La diffamazione viene vista come “un’infrazione di entità più grave” in quanto facilmente attuabile, vista la semplicità di condivisione delle proprie affermazioni e idee sulle varie piattaforme.

Come difendersi dalla diffamazione online

Anche se sembra impossibile crederci, soprattutto vista la lentezza della giustizia italiana, esistono diversi modi per difendersi dalla diffamazione online: scopriamone alcuni insieme di seguito.

  • Il primo consiste nel contattare la Polizia Postale, compilando l’apposito modulo presente online. I tempi sono piuttosto lunghi ma, alla fine di tutto, si potrebbe vedere accontentata la propria richiesta di tutela.
  • Il secondo metodo, e anche il più gettonato, è quello che prevede di richiedere direttamente a Google la rimozione dei commenti che ledono la nostra reputazione. Sebbene Google sia un colosso dell’informazione, i tempi burocratici sono piuttosto lunghi e in alcuni casi sono necessari anche degli anni prima di ottenere una risposta affermativa.
  • Il terzo metodo è affidarsi a un bravo avvocato che possa, in tempi più o meno brevi, risolvere il problema facendo rimuovere tutti i commenti negativi e permettendoci di ottenere un risarcimento per diffamazione su Facebook o altre piattaforme utile a ripagare i danni morali subiti dalla vittima.

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